La Diocesi di Augsburg

                          

Territorio della Diocesi                                                                   Dr. Bertram Meyer
                                                                                                    Vescovo di Augsburg


La diocesi di Augusta (in latino: Dioecesis Augustana Vindelicorum) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Fino ad oggi si contano 1.285.479 battezzati su 2.417.146 abitanti. Attualmente il Vescovo di Augsburg è il Dr. Bertram Meyer.

La diocesi comprende la Baviera sud-occidentale.

Sede vescovile è la città di Augusta, dove si trova la cattedrale di Santa Maria.

Il territorio è suddiviso in 36 decanati e in 1.001 parrocchie.

Augusta Vindelicorum era l'antico nome della città di Augusta, posta nella provincia imperiale della Raetia secunda, dove rimase compresa dalla conquista romana sino al termine dell'Impero. Il vescovo patrono, sant'Afra fu il primo sacerdote a divenire responsabile dell'area cristiana di Augusta assieme a Dionigi, attorno al II secolo. Alcune recenti scoperte archeologiche sembrano suffragare una continuità nella successione episcopale anche durante le invasioni barbariche.

Sotto il vescovo Simperto (VIII secolo) la città divenne un centro fondamentale della cultura benedettina, il che incrementò la fondazione di nuove abbazie a Wessobrunn o Ottobeuren. Con Simperto inoltre la diocesi incoroporò i territori della soppressa diocesi di Neuburg.

Sotto Sant'Ulrico il potere del vescovato si consolidò definitivamente come entità ecclesiastica e territoriale. Il vescovato acquisì il potere temporale sulla fine dell'VIII secolo.

Nel 1530 Augusta accolse la Dieta imperiale (detta appunto Dieta di Augusta), il parlamento dell'impero in cui erano presenti per la prima volta insieme la Chiesa cattolica e quella evangelica. Con l'aiuto del gesuita Pietro Canisio, vescovo di Vienna, il vescovo Otto Truchsess von Waldburg riuscì anche a fondare un'università cattolica riformata a Dillingen, nel 1549, la quale contribuì a diffondere gli ideali del Concilio di Trento anche nella diocesi.

Nell'epoca barocca Augusta si arricchì di numerose opere d'arte realizzate per merito di architetti, pittori e stuccatori di valente rilievo che operarono nelle chiese della diocesi. A quest'epoca risalgono i monasteri e le chiese parrocchiale più famose dell'area come quella di Pfaffenwinkel. Nello stesso stile venne eretta la scuola di Wessobrunner, il monastero di Marienmünster presso Dießen, i monasteri di Benediktbeuern e di sant'Ottilio presso Wallfahrtskirchen e la Wieskirche di Steingaden.

Il vescovato perse il proprio potere temporale agli inizi del XIX secolo a seguito della secolarizzazione e la fine del Sacro Romano Impero.

Il 1º aprile 1818 la diocesi si ampliò includendo il territorio della diocesi di Costanza, che fu soppressa.


La storia della Missione

Nell'agosto del 1961 arrivò ad Augsburg Don A. Cazzetta da Hildesheim per prendersi cura degli italiani che abitavano nella città e nel vescovato. In una sua lettera al direttore delle missioni, Padre Zanatta, scrisse di aver trovato alloggio presso la Casa di St. Ulrich nella Caritasweg 10 e che le autorità clericali lo avevano accolto benevolmente promettendogli di istituire ben presto un "Centro" per gli italiani. Il 1° ottobre 1961 fu nominato curato degli italiani su decreto della Curia del 1° agosto 1961.
Già negli anni antecedenti, il capoluogo della Svevia era stato sempre una meta preferita dei commercianti e degli italiani in cerca di occupazione. Prima della seconda guerra mondiale Padre P. Glogger, dell'Abbazia benedettina locale, si occupò della cura pastorale degli italiani per circa 40 anni e anche negli anni successivi veniva nominato "padre, consigliere ed amico degli italiani". Solo nel 1951 fu aperta a Monaco una missione ed il missionario Padre Julius Valentinelli potè garantire agli italiani di Augusta una Messa mensile a St. Georg, consuetudine che venne portata avanti anche dal suo successore, Don E. Borgialli, fino a quando non arrivò Don Cazzetta ad Augsburg. La sua permaneza qui fu breve e nel novembre del 1961 in quanto il presidente delle federazioni della Caritas tedesca lo volle assolutamente quale consigliere alla sede centrale di Friburgo. Nel suo breve soggiorno ad Augsburg, Don Cazzetta riuscì ad aprire un ufficio a Moritz-Platz 5 ed istituire una sequenza regolare di messe. Non gli fu possibile però reperire un sacerdote dall'Italia  ed un assistente sociale per gli italiani di Augsburg. Alla sua partenza la Missione rimase vacante per i mesi di dicembre 1961 e gennaio 1962 tanto che si ripristinò la precarietà avuta già nel passato. Monsignor Schönmetzler, parroco di St. Georg ad Augsburg, riuniva volentieri gli italiani per celebrare con loro la messa; a Dillingen, a Lauingen e nei paesi limitrofi il rettore del seminario J. Stimpfle, prima della sua nomina a vescovo di Augsburg, celebrava la Santa Messa per gli italiani.
Il 5 febbraio 1962 arrivò ad Augusta il successore di Don Cazzetta, Don G. Zorzi, già cappellano della missione di Francoforte. Da una statistica del 1961 vivevano nella diocesi circa 9000 italiani. Don Zorzi doveva celebrare la messa due volte al mese nella cappella delle confessioni di St. Georg, una volta al mese a Kempten, Bobingen, Kaufbeuren e Illertissen e secondo le necessità a Friedberg, Lindau, Lindenberg, Vöhringen e Preißenberg. Nel suo rapporto alla Curia e alla direzione delle missioni a Colonia aveva espresso le sue difficoltà nel portare avanti la sua pastorale, le lunghe trattative con i parroci tedeschi per ottenere una chiesa per le messe, le difficoltà socio-culturali degli italiani e soprattutto la mancanza di un centro ad Augsburg. Nel luglio del 1964 Don Zorzi ricevette una sede più spaziosa per la Missione nella Theresienstraße 12 - Ulrichsplatz. Lui era stato un pastore molto attivo, dotato anche di una attitudine verso i mezzi di comunicazione per la sua esperienza ottenuta presso il Corriere d'Italia a Francoforte. Diverse furono le sue trasmissioni radio su temi di interesse generale.
Il 1° febbraio 1966 arrivò ad Augsburg Don M. Fraschini come cappellano di Don Zorzi. Solo dopo due settimane Don Fraschini divenne missionario della nuova missione di Kempten prendendosi cura di 18 decanati e di circa 6000 italiani nella regione dell'Algovia. Il 1 settembre 1966 Don Zorzi si trasferì a Francoforte per assumere l'incarico di direttore del Corriere d'Italia e Don Fraschini divenne il suo successore. Il suo nuovo compito fu la cura di ben 18000 italiani sparsi in tutta la diocesi. Don Fraschini dimostrò grande volontà ed affrontò con notevole spirito di iniziativa le difficoltà che gli si presentarono. Per primo chiese ed ottenne per decreto della diocesi del 1 gennaio 1967 l'erezione a "Missione cum cura animarum" e poi progettò una serie di iniziative pastorali e sociali per circa 30 città della Missione, con particolare attenzione a quelle dell'Algovia. Un notevole sforzo spirituale e fisico richiedevano le numerose attività di quel tempo: la preparazione dei gruppi per la Prima Comunione e per la Cresima in diversi luoghi, la Messa annuale con il vescovo J. Stimpfle presso l'Engliches Institut, le tre o cinque messe al fine settimana con proiezione successiva di un film, la cura del gruppo ACLI e dei giovani del G.E.I., gli incontri con i genitori, le lezioni di religione nelle scuole, le visite agli ammalati e ai detenuti, la celebrazione della Pasqua (1967) in 31 luoghi diversi e del Natale per i bambini (1968) in 15 luoghi diversi. Lui stesso si definiva "missionario tuttofare" ed era sempre a disposizione dei suoi connazionali. Con l'arrivo di Don Pittarello come cappellano nel 1967 e la sua successiva nomina a missionario della missione di Kempten nel 1969, la mole di lavoro di Don Fraschini diminuì alquanto. La Diocesi eresse poi nel 1972 una terza missione italiana indipendente per i 3600 italiani viventi a Neu-Ulm e dintorni. Così Don Fraschini potè concentrarsi sulle molteplici attività pastorali per i 3500 italiani di Augusta. Ma per questo occorrevano anche spazio e locali adatti. Le opportunità offerte nella Theresienstraße 12 e a Ulrichsplatz 13 si dimostrarono limitate. Solo dopo l'inaugurazione ufficiale da parte del vescovo J. Stimpfle della "Domus Latina" nella Alte Gasse 15, il 23 giugno 1979, la missione trovò la sua tanto desiderata nuova sede insieme alle missioni spagnola e portoghese. Nel 1987 Don Fraschini festeggiò con un programma annuale di attività religiose e sociali il 25° anniversario della Missione con il motto "una comunità del popolo di Dio migrante" nella chiesa di Augusta.
Il 28 febbraio 1993 il vescovo Viktor J. Dammertz OSB salutò Don Fraschini, che dopo 27 anni di attività si ritirò in pensione, e accolse contemporaneamente il 1° marzo il suo successore Don A. Gozio. Lui si prese cura di una comunità di 7500 italiani di cui la metà ad Augsburg ed il suo intento fu quello di occuparsi in modo particolare dei giovani e della loro integrazione sociale e religiosa. Il lavoro della missione si svolse in stretto rapporto con le parrocchie tedesche per la celebrazione dei sacramenti e per le lezioni di catechismo. Alle attività ormai divenute tradizionali si susseguirono diversi pellegrinaggi in Italia ed in Germania. Don Gozio si preoccupò anche degli italiani in età avanzata organizzando con loro incontri pomeridiani. Essenzialmente la comunità era maturata e le esigenze  erano diverse. In questa "nuova fase" furono celebrati molti matrimoni tra italiani e tedeschi, la richiesta di un arricchimento culturale reciproco aumentava sempre di più. Per questo la missione diede inizio ad una serie di attività insieme alla società DIKA (Scambio culturale italo-tedesco) offrendo ancor oggi ai tedeschi e agli italiani la possibilità di conoscere ed approfondire la lingua e la cultura dell'uno e dell'altro paese. Don Gozio condusse la missione per 19 anni fino alla sua scomparsa avvenuta nel maggio del 2012. Dal 1° luglio 2012 Padre Bruno Zuchowski è il nuovo missionario.





   Don Mario Fraschini, nato a Pietra de' Giorgi (PV), era un sacerdote che ha impegnato, nel vero senso della parola, la propria vita per la causa dell´emigrato italiano. Lasciata la diocesi di Tortona nel 1965, per ben 28 anni lui operò con instancabile dedizione in quella di Augsburg (Augusta) in Baviera.
Doposcuola per i ragazzi, catechesi, incontri formativi e di amicizia sono state alcune delle sue scelte privilegiate di impegno che gli attirarono la stima e l´ammirazione anche della Chiesa locale. La rinnovata "Domus Latina" nella Alte Gasse di Augsburg, che la diocesi mise a disposizione della missione cattolica italiana, fu un riconoscimento della sua intelligente e costante attività socio–pastorale a favore della locale comunità italiana.
Ma quanto don Fraschini era vicino e solidale con la "sua gente", altrettanto lui cercava collaborazione e stimolava aperture con il clero locale. Per lunghi anni fu membro attivo del "Consiglio presbiteriale della diocesi di Augsburg, che lo onorò con il titolo di "Geistlicher Rat". Don Mario si è spento il 24 gennaio 2000 a Pietra de' Giorgi (PV).


    Don Andrea Gozio era nato il 3 gennaio 1943 a Gussago ed era stato ordinato sacerdote a Brescia il 31 agosto del 1968. I primi impegni pastorali li svolse nella sua diocesi come vicario cooperatore prima in Provaglio d’Iseo (fino al 1974) e poi a Lumezzane, fino alla sua partenza per la Germania, nel 1980.
Qui ha iniziato la sua attività pastorale come vicario tra gli italiani di Offenbach (diocesi di Mainz), dove dopo due anni diventa amministratore della Missione Cattolica Italiana. L’anno successivo, dal primo ottobre del 1983, assume la direzione della Missione di Braunschweig (diocesi di Hildesheim). Dal 1 marzo 1993 viene nominato rettore della Mci di Augsburg, che ha guidato fino ad oggi, anche durante i difficili mesi della malattia.
E’ stato membro del Consiglio di Delegazione per parecchi anni: dal giugno del 1992 per la Lega Anseatica, dal settembre del 1998 fino all’anno scorso per la Baviera, curando in particolare la liturgia nei Convegni e negli incontri, e svolgendo sempre con precisione e fedeltà le diverse incombenze che gli venivano assegnate, ricorda p. Bassanelli: “abbiamo tutti presente la sua dedizione ai connazionali, che andava ben oltre le competenze prettamente religiose o pastorali, cercando di essere sempre a servizio della persona, nella sua situazione concreta...". Don Andrea si è spento il 15 maggio 2012 a Gussano (BS).